Resistenze

Pubblicato il 7 luglio 2024 alle ore 14:50

Può la grandezza di un Essere muoversi con delicatezza in un mondo fatto di materia densa ed ingombrante?

Il movimento di un corpo all'interno della materia genera per sua natura resistenze, che sono state ampiamente studiate nell'ambito degli studi della fisica, ma ne esistono altre che non possiamo misurare e studiare con esperimenti di laboratorio ma piuttosto riconoscere nell'osservazione del nostro vissuto passato o attuale.

Sperimentiamo le resistenze quando rifiutiamo di trattare un argomento scomodo, quando evitiamo un'esperienza o non mostriamo una parte di noi, quando per paura di fallire rinunciamo a percorrere un cammino.

Questi limiti che si manifestano non sono generati da fattori esterni ma interni,  sono costruiti principalmente dalla nostra parte egoica che crede di sapere come dirigere i nostri pensieri per la conservazione dell'individuo che abita e, pertanto, non è necessario che qualcosa di esterno cambi affinché un risultato si possa concretizzare, è la nostra capacità di manifestarsi che deve trovare abitudine ad approcciare  e mettere da parte la nostra parte egoica per perseguire i suoi reali obiettivi.

Ma come possiamo ridurre o ammorbidire le opposizioni che possiamo incontrare sul nostro cammino?

Il primo passo è riconoscere che al di là di questa troveremo soddisfazione, leggerezza e gioia e che oltre a ciò i vantaggi che ne avremo saranno molto più grandi della vergogna e della paura che sono i primi guardiani che ci troviamo ad incontrare  per superare una resistenza; diventerà sempre più facile approcciarsi ad un limite dopo che avremo superato i primi che la mente ci mostra.

Il secondo passo è riconoscere il diritto di esistere  di ciascun individuo esattamente com'è nell'istante presente che ci consente di rinunciare al bisogno di cambiare noi stessi e gli altri.

Il terzo è comunicare pienamente ed efficacemente con le persone: informare chi può essere interessato, in quanto condivide una parte di cammino con noi, dei nostri bisogni, desideri ed obiettivi aumenterà lo spazio di comprensione e di azione di ogni individuo compreso nella relazione.

Il quarto è prendere atto che le nostre azioni potrebbero generare delle scomodità alle persone con cui ci relazioniamo ma danno a queste ultime la possibilità di accedere al circolo virtuoso di crescita che, con i loro tempi, potrebbero approcciare in modo diverso questo spazio.

Il quinto è aumentare il proprio spazio di coscienza per riuscire a sostenere la responsabilità del proprio sentire e di quello delle persone con cui ci relazioniamo per consentire a tutti, con rispetto e gentilezza, di vivere le emozioni generate dalla concatenazione degli eventi che si determinano.

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Commenti

Fabio Guarco
7 mesi fa

Grazie Laura! La tua predisposizione ad andare dritta al punto e la tua capacità di guida portano il processo al suo naturale compimento. Insieme a te le resistenze hanno vita breve e consentendo alla nostra essenza di emergere ci dirigono verso una prospettiva di Vita più piena.