Nutrimento

Pubblicato il 14 luglio 2024 alle ore 09:59

Cosa ci fa sentire pienamente nutriti? Quanto siamo consapevoli del tipo di nutrimento di cui abbiamo bisogno?

L'Essere umano ha necessità di nutrire oltre al corpo anche tutti i suoi sensi immergendosi pienamente: ascoltare parole nutrienti e suoni piacevoli, scoprire cose nuove, vedere paesaggi meravigliosi o opere d'arte, accarezzare con presenza un essere vivente o stimolare il tatto attraverso un oggetto, assaporare un profumo, gustare il sapore di un cibo sentendo il suo sapore esplodere in bocca; semplici azioni che si rivelano preziose.

Generalmente quando pensiamo al nutrimento lo associamo al cibo che introduciamo nel nostro corpo, ma la nostra essenza ha davvero bisogno solo di uno stomaco pieno? Le generazioni che hanno vissuto le guerre direbbero di sì, ma questo perché hanno vissuto la fame ed il suo ricordo tremendo aleggia ancora tra le loro paure.

Ma le generazioni successive, quelle nate dopo in 1960, si ritrovano a consumare molto più cibo di quanto in realtà serva al corpo umano, hanno stomaci dilatati. Ma cosa comporta introdurre una quantità di cibo superiore a quanto necessiti al nostro corpo per tempi prolungati? Rallenta le percezioni che il nostro sistema nervoso può captare ed il nostro cervello elaborare, crea sovraccarico di lavoro ai nostri organi per gestire nutrienti, produzione di insulina e immagazinamento di grasso, appesantimento e rallentamento del sistema  muscolo scheletrico, sovraccarico del sistema cardio-circolatorio... e queste sono solo le prime cose che mi sono venute in mente. A livello emozionale e percettivo questa azione produce ulteriori danni: non sentirsi mai soddisfatti, il non sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, non sentirsi adeguati in una relazione, non riuscire a svolgere delle attività che ameremmo praticare.

 

Tutti limiti fisici ed emozionali sono generati da un'unica azione: l'inconsapevolezza del tipo di nutrimento di cui abbiamo bisogno.

Tutto ciò che sto scrivendo non è un invitare a non mangiare più, nel modo più assoluto, ma al rallentare per scegliere cosa e quanto introdurre nel nostro corpo, riconoscere la giusta misura e godersi il momento in cui ci cibiamo.

Per quanto riguarda il cibo il mio invito è quello di arrivare al momento del pasto e fermarsi.

Quando si mangia, ci si dedica completamente ed esclusivamente a quell'attività: masticare lentamente, osservare la consistenza del cibo, il suo profumo, il sapore di ciò che stanno incontrando le nostre papille gustative, senza fretta. 

Prendersi il tempo necessario, portare attenzione allo stomaco per accorgersi quando la quantità introdotta è sufficiente senza arrivare al punto di sentirsi "scoppiare" o anche solo appesantiti. Sarà un'esperienza interessante, scopriremo che il nostro livello di sazietà si manifesterà chiaramente e che saremo pienamente appagati da ciò che avremo mangiato.

E' importante imparare ad ascoltare i desideri che manifesta il nostro corpo rispetto ad alcuni alimenti piuttosto che ad altri, la sua intelligenza è capace sia di riconoscere i nutrimenti di cui ha necessità che quelli che sono contenuti nei vari alimenti; l'azione più importante è andare oltre a quella che noi chiamiamo abitudine ma è una dipendenza dagli zuccheri contenuti negli alimenti raffinati.

Tutto ciò è collegato anche alla scelta di ciò che introduciamo nelle nostre case, è importante avere il tempo per la spesa e scoprire dove è meglio acquistare il nostro cibo.

Ora che abbiamo parlato del modo più comune che abbiamo di nutrirci passiamo agli altri.

Quando fuori dagli orari dei pasti senti il desiderio di mangiare non affondare subito i denti a qualsiasi cosa ma datti il tempo di sentire chi ti sta chiedendo di introdurre il cibo, è il tuo stomaco o la tua mente?

Se il tuo stomaco non trasmette stimoli è la tua mente che sta trasmettendo la richiesta e puoi andare oltre in questo approfondimento, di cosa ha veramente necessità?

Potremmo scoprire che necessitiamo di una pausa ma non di mangiare, potremmo avere necessità di idratarci? Oppure accorgerci che il livello di stress che stiamo provando è troppo alto? In questo caso ascoltiamo la necessità della pausa e dedichiamo qualche minuto ad una respirazione profonda  e consapevole, nutriremo il nostro corpo con una buona quantità di ossigeno e la nostra mente ritroverà il giusto equilibrio. Facciamo nuovamente un controllo, il nostro corpo necessita di sgranchirsi? Seguiamo questa necessità. Non temere di diventare poco produttivo perché quello che accadrà rispettando le richieste che ci vengono fatte sarà esattamente l'opposto.

Per quanto riguarda i sensi è davvero importante trovare il tempo per stimolare il nostro sistema non assecondando costantemente il "cosa è necessario fare della mente" ma fermarsi a scegliere le persone con cui desideriamo interagire per muovere un nutrimento reciproco, quali sono le parole che in cui vogliamo immergerci? Lamentele, stati d'ansia, critiche, pettegolezzi o racconti di esperienze, parole gentili che escono dal cuore, parole piene di responsabilità e desideri?  Se una persona non perde un'occasione per ricoprirci con le sue lamentele invertiamo il flusso interrompendolo (ad esempio possiamo chiedere scusa, alzarci un attimo e prima che l'altra persona abbia possibilità di ricominciare a parlare prendere noi la parola) e prenderci la responsabilità di dirigere noi stessi la conversazione, anziché subirla, facendo spostare il focus su qualcosa che sia interessante per entrambi o raccontando di noi. Sarà utile per entrambi i partecipanti alla conversazione.

Se non abbiamo una vita sociale molto viva dedichiamo un po' di tempo ad ascoltare della musica che sia per noi di qualità, piacevole, appagante, stimolante per il nostro udito.

Dedichiamo almeno qualche minuto al giorno per riconoscere la bellezza che si trova nelle piccole cose su cui possiamo appoggiare i nostri occhi, che sia un prato, una spiaggia, una via della nostra città o anche solo un oggetto esposto in una vetrina.

Quando accarezziamo facciamo che non siano carezze sbadate o svogliate, non importa che chi la riceve sia un essere umano o un'animale, mettiamo tutti noi stessi in quel gesto di Amore e arriverà in modo così intenso a chi lo riceve come a noi che lo stiamo donando, quell'Amore che doniamo all'esterno nutrirà anche noi.

Accorgiamoci dei profumi che si muovono nell'aria, che siano quelli di una bella fioritura di un gelsomino o di un glicine, quello della persona che amiamo o del cibo che stiamo preparando.

Tutto quello che ho descritto è già un permettersi di scoprire qualcosa di nuovo per noi, ma ricordiamoci che la fame di sapere del nostro cervello è altrettanto importante da saziare, fermarsi nel conosciuto lo impigrirà e non ci farà stare bene.

Quando pensiamo di dover mangiare, prima di arraffare qualsiasi cosa, prendiamoci  il tempo per domandarci di quale nutrimento abbiamo veramente necessità affinché il nostro sistema sia in equilibrio.

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